Sunday, May 10, 2009

Vocazione

"Ho ricevuto i sondaggi della settimana: [...] il gradimento del Premier è al 75%. Mi aspettavo un leggero calo legato alla battaglia mediatica nei miei confronti scatenata sulla base di un cumulo di falsità, invece gli italiani hanno usato l'intelligenza".
Carissimi, è con orgoglio e stima profonda che dichiaro fermamente di appartenere al 25% di italiani, che non hanno usato l'intelligenza. Già perchè secondo lui è questa la cosa più importante: prendere tutto il potere e ottenere tutto il consenso con ogni mezzo, poi già che ci siamo se riusciamo a fare qualche legge che salvi il sottoscritto e un po' di amici perchè no, e magari facciamo eleggere qualche amico di amici (o fidanzata di figli di amici) da qualche parte che non si sa mai.
Carissimi, parliamoci chiaro, io sono contrario ai metodi che usano Beppe Grillo e Di Pietro (anche se alcuni contenuti sono condivisibili) e questa non è una presa di posizione di sinistra "addosso a Berlusconi" , perchè il problema non è (purtroppo) solo lui. Il livello di ragionamento e analisi vuole essere ad uno stadio precedente e superiore a quello delle discussioni prive di contenuti che mirano ormai solo a demonizzare l'avversario. Il punto vero è che la politica (grazie a Dio non tutta) è ormai diventata il ricettacolo dei peggio del peggio che c'è in giro, tanto i posti sono tanti e ce n'è per tutti. Ora, se a livello nazionale la nostra voce in capitolo è limitata, cerchiamo almeno a livello locale di far prevalere il buon senso sulle logiche di partito. Carissimi, i mezzi di comunicazione oggi sono prepotenti, i nostri adolescenti vengono bombardati da messaggi senza filtro, e non hanno ancora le basi per giudicare in modo critico quello che gli viene proposto. Abbiamo il dovere, nel limite del possibile, di difenderli da queste violenze e di presentare loro dei modelli di riferimento concreti per la loro crescita umana. Allo stesso tempo ognuno di noi è chiamato in questa società a testimoniare che è ancora possibile essere luce e sale, che vale ancora la pena spendersi e battersi perchè i valori che sono alla base delle nostre vite non vengano schiacciati e inquinati da secondi fini e compromessi, ma risplendano, come luce di sole, anche pallida, ma pura, in mezzo alle altre luci di neon.

Fa male, vedere come anche in oratorio ci siano delle divisioni tra gente cresciuta nello stesso ambiente solo perchè "appartenenti" a schieramenti differenti. Forse è il caso di fare tutti un passo indietro e perdonare il passato, se necessario. Lo dobbiamo agli adolescenti che guardano ed ascoltano con un'attenzione che anche se non sembrerebbe è sempre al massimo, lo dobbiamo a chi negli anni come coadiutore si è speso per educare e far crescere generazioni di ragazzi, ma lo dobiamo soprattutto a noi stessi, alla nostra dignità di essere Figli di Dio.

Come giovani vogliamo dire e testimoniare che ci crediamo e ci spenderemo come potremo e secondo i talenti ricevuti, per dare il nostro contributo. Ieri ci dicevano che eravamo il futuro, oggi il futuro è qui davanti a noi!

Riporto uno stralcio tratto dalla Dottrina Sociale della Chiesa, che dice in una semplicità disarmante quello che dovrebbe essere la politica nella sua accezione originale e tuttora valida, di ricerca del bene comune.

La responsabilità di conseguire il bene comune compete, oltre che alle singole persone, anche allo Stato, poiché il bene comune è la ragion d'essere dell'autorità politica. Lo Stato, infatti, deve garantire coesione, unitarietà e organizzazione alla società civile di cui è espressione, in modo che il bene comune possa essere conseguito con il contributo di tutti i cittadini. L'uomo singolo, la famiglia, i corpi intermedi non sono in grado di pervenire da se stessi al loro pieno sviluppo; da ciò deriva la necessità di istituzioni politiche, la cui finalità è quella di rendere accessibili alle persone i beni necessari - materiali, culturali, morali, spirituali - per condurre una vita veramente umana. Il fine della vita sociale è il bene comune storicamente realizzabile.

3 comments:

Pronto alla pugna said...

Fu nelle notti insonni, vegliate al lume del rancore,
che preparai gli esami, diventai Procuratore,
per imboccar la strada che dalla panche di una cattedrale,
porta alla sagrestia, quindi alla cattedra di un Tribunale,
Giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.

Anonymous said...

Belle parole, e quindi? che si fa? senza i voti, purtroppo anche i più nobili valori rimangono parole vuote e senza metterci la faccia siamo sempre qui a girarci attorno a quell'altro ha sbaglaito, quello è un ladro e questo è un delinquente...

gavi said...

E' proprio per non lasciare che siano solo parole vuote che ci stiamo impegnando, un po' di pazienza e fiducia...
Se possibile firmate sempre i commenti, grazie!