In uno scenario cupo in cui il crollo dei valori (famiglia, vita, relativismo etico…) la fa da padrone, il messaggio di speranza e certezza col quale usciamo dal bellissimo incontro di mercoledì scorso è: educare è possibile, educare si può! Schematicamente riportiamo i punti salienti della lezione del dott.Anzani:
- L’educazione è educazione alla VERITA’, al Senso Ultimo della vita, come lo definiva il relatore. “L’uomo è un mendicante di verità, di bene e quindi di senso”(Card Cafarra)
- Educare significa entrare in rapporto con la LIBERTA’ dell’altro. Chiarificatore l’esempio che faceva il relatore a proposito del tema della libertà: la libertà non è libero arbitro, ma sequela. Se io sono libero di andare dove voglio nel deserto, mi perdo e non raggiungo l’oasi; accade il contrario se c’è una strada. La nostra libertà chiede delle regole e queste regole sono il topos per una pienezza maggiore. Anche a questo proposito un esempio: perché il cielo stellato ci stupisce così tanto? Perché c’è un Ordine che lo regola! Perché la cappella Sistina è tanto più bella di una serie di secchiate di colore gettate a casaccio sul muro? Per la regolarità e l’armonia delle forme!
- Educare è questione di FIDUCIA e RESPONSABILITA’ (respondeo: rispondere)
- La FAMIGLIA è il nucleo primario dell’educazione. La vocazione al matrimonio è vocazione alla santità. Nell’ambito familiare, la madre è colei che indica la strada verso il senso ultimo della vita; il padre pone i confini di questa strada.
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