...e così ancora una volta ci si è sentiti più leggeri, intensamente vicini ai compagni di tavola, di bottiglia, di risata.
Si è respirata l'aria fresca di sentirsi amici per aver condiviso, per non aver tenuto nascosto quello che si è naturalmente.
Ci si è sentiti fieri di essere quello che siamo, senza paura di manifestare quello che si vuole essere. Si è preteso ancora una volta il massimo dagli altri e si è cercato di dare il massimo.
Penso che così funzioni questa specie di gioco che ci permette di gustare una gioia veramente "distillata", quella gioia che non sempre siamo pronti a generare e donare.
E poi la forza che proviene dal sentirsi stimati e desiderati perchè si ha tanto da dare e tanto da imparare. Da tutti.
Mi piacerebbe tanto sentire il bisogno di queste cose e poterle gustare. Sempre.
E' questo che ci porta a cercarci un'altra volta.
Lasciamo che le nostre anime piangano di gioia commossa.
Grazie